BIBLIOTECA DI BASSANO

Incontro con Cristina Bellemo e le sue nuove storie di Natale. Una bella occasione per entrare nelle storie dell’attesa e scambiarci gli auguri 🎄 La Consigliera Teresa Santini ha dialogato con l’autrice, presente anche il Consigliere Alessandro Rossi di Bassano per Tutti.

Un invito in biblioteca dalla nostra consigliera Teresa Santini

“Ci vediamo in Biblioteca per scambiarci gli auguri con il nuovo libro di Cristina Bellemo. La Biblioteca è per me un lungo speciale, è un crocevia di persone piccole e grandi che ogni giorno ne popolano le sale, occupando parte del loro tempo. Ognuno con esigenze diverse; chi prende in prestito libri, e-book, chi studia, chi legge i quotidiani, chi incontra un’autore…. qualcuno trova una porta aperta e scambia due parole. Tutto ciò fa della Biblioteca un luogo vero da vivere e un bene prezioso per tutti noi. Vi aspettiamo”.

#letturapertutti #paroledinatale #cristinabellemo #bibliotecabassano

SKATEBOARD PER TUTTI

Oggi l’assessore Oscar Mazzocchin ha incontrato i tre giovani che hanno vinto la selezione che consentirà loro di essere ospitati tre giorni a Londra presso House of Vans (la ‘casa mondiale’ degli skaters).
Assieme a loro altri ragazzi e ragazze si stanno mobilitando perché questo sport innovativo ed altamente aggregativo trovi degli spazi adeguati a Bassano .
La sperimentazione fatta quest’anno con il posizionamento di alcune semplici installazioni presso il Parco Ragazzi “99 ha dimostrato la serietà, la responsabilità e il bisogno di aggregazione che questi giovani esprimono da molti anni.

#cittadinanza #integrazione #iusculturae …

#cittadinanza #integrazione #iusculturae

Grazie all’associazione Casa a Colori e al Centro Romano Carotti per la collaborazione e alle Acli di Bassano per il sostegno.
Grazie al prof. Francesco Della Puppa, all’avv. Chiara Pigato, a Eyob Faniel per la bella testimonianza e al consigliere Alessandro Rossi che ha introdotto e moderato l’incontro.
Un ringraziamento particolare a tutti i partecipanti!
E’ stata una serata ricca di stimoli e approfondimenti.

#difendiamolasanitapubblica

Bassano per Tutti diffonde volentieri questo comunicato della Rete Sostenibilità e Salute, da leggere con attenzione:

APPELLO DELLA RETE SOSTENIBILITÀ E SALUTE

I Fondi Sanitari “integrativi” e sostitutivi minacciano

la salute del Servizio Sanitario Nazionale

C’è accordo generale nell’auspicare un Servizio Sanitario Nazionale (SSN) efficiente, che riesca a garantire cure efficaci per tutti in tempi rapidi e medici interessati e attenti alla nostra salute.

Tuttavia i tagli alla spesa pubblica avviati negli ultimi decenni e aumentati a seguito della crisi economica stanno incidendo fortemente sulle scelte di politica sanitaria e sul finanziamento del SSN sottraendo risorse importanti per lo stato di salute sia del SSN che dei cittadini di cui dovrebbe tutelare il diritto alla salute.

Negli ultimi anni inoltre, sull’onda di un trend internazionale intensificatosi in seguito alla crisi, accanto al SSN si è assistito all’emergere di un “servizio sanitario privato” in grado di erogare servizi e prestazioni fruite da una crescente quota di cittadini “assicurati”, che oggi si stima arrivino a 14 milioni.

Questo “servizio sanitario privato” comprende un variegato settore non profit, costituito da fondi sanitari, casse mutue e società di mutuo soccorso, previdenze sanitarie garantite dai datori di lavoro; e il settore for profit delle assicurazioni sanitarie commerciali. La logica in apparenza è semplice: dove non arriva il SSN, in seguito ai tagli progressivi, si crede possa arrivare tale servizio privato, integrando eventuali mancanze del SSN, fornendo uno strumento per la sua sostenibilità e costituendo un nuovo “pilastro” nella tutela della salute dei cittadini.

Su questa scia, di fronte all’arretramento del SSN, le organizzazioni e i cittadini che ne hanno la possibilità assicurano se stessi e le proprie famiglie, senza essere consapevoli che questo “servizio sanitario privato” rappresenta una delle maggiori minacce attuali per il nostro Servizio Sanitario Nazionale.

Le casse dello Stato infatti finanziano (tramite incentivi, detrazioni fiscali e oneri deducibili) la crescita di questo “servizio sanitario privato” a scapito del buon funzionamento del SSN. Per cui non solo si sottraggono risorse preziose al principale pilastro a reale tutela della salute di tutti i cittadini, il SSN; ma le fasce di popolazione più avvantaggiate dal punto di vista socioeconomico e da quello di salute che accedono a questo nuovo “pilastro” sanitario, grazie ai privilegi fiscali scaricano parte dei costi su chi non può accedervi e non ne usufruisce, pur versando in condizioni di salute in media peggiori.

Inoltre, al contrario di quanto la legge istitutiva intendeva evitare, più che integrare l’offerta del SSN verso bisogni di salute dei cittadini, questo servizio sanitario privato tende a sostituirvisi erogando, duplicandole, prestazioni nella maggior parte dei casi già disponibili.

Ma i fondi sanitari, casse mutue, previdenze sanitarie garantite dai datori di lavoro e assicurazioni sanitarie commerciali peggiorano la sostenibilità del SSN anche per altri motivi.

Il primo riguarda l'(in)efficienza: gestire milioni di transazioni connesse a questo servizio sanitario privato è molto dispendioso per i professionisti sanitari e le amministrazioni pubbliche, che devono sacrificare parte delle proprie risorse, anche di tempo, per negoziare, stipulare e rinnovare i contratti, documentare le prestazioni eseguite, tenere conto dei diversi regolamenti, eseguire i controlli delle centinaia di fondi che costituiscono questo servizio sanitario privato.

Un’ulteriore e più subdola minaccia riguarda il modo con cui i cittadini si relazionano con la propria salute e con le prestazioni sanitarie. Tali servizi sanitari privati, per sopravvivere, hanno bisogno di vendere il maggior numero possibile di prestazioni. Per garantire la propria sopravvivenza e sviluppo, inducono i cittadini a consumare un numero di prestazioni che permetta loro di avere ricavi sufficienti. C’è però spesso molta differenza tra il numero di prestazioni di cui necessitano tali servizi sanitari privati per sopravvivere e svilupparsi e ciò di cui i cittadini hanno davvero bisogno per una buona salute. Questi servizi sanitari privati finiscono così per aumentare il bisogno dei cittadini di consumare prestazioni anche non necessarie per la salute (quando non dannose), ma fondamentali per il mantenimento degli utili. All’aumento dell’offerta di prestazioni anche non necessarie fa così seguito un aumento della domanda.

Questo “secondo pilastro” è caldeggiato con l’intento dichiarato di ridurre le spesa sanitaria pubblica. Ma si può invece osservare che i paesi dotati di “sistemi assicurativi” (anche non profit, di tipo mutualistico) molto sviluppati, pur non avendo affatto migliori esiti di salute, hanno sia la spesa sanitaria totale, sia quella pubblica in media maggiori rispetto ai paesi in cui la presenza di fondi sanitari e assicurazioni commerciali è tuttora inferiore, come accade nei paesi con un SSN. Per l’aumento di transazioni amministrative improduttive e l’induzione di consumi sanitari anche futili, dove è più forte la componente privata del Servizio Sanitario la spesa sanitaria totale è maggiore (sia in termini percentuali sul PIL che come spesa totale). Ma è maggiore anche la spesa sanitaria pubblica, in netto contrasto con l’obiettivo dichiarato di ridurla, ed è persino maggiore la spesa privata complessiva (se non si considera solo quella pagata in modo diretto dai cittadini, ma le si somma la spesa privata intermediata da fondi sanitari e assicurazioni).

Non si dimentichi, infine, che il SSN italiano è nato anche perché le mutue erano andate in fallimento e sono state liquidate.

In considerazione della minaccia rappresentata per il SSN da tale sanità sedicente “integrativa”, la Rete Sostenibilità e Salute chiede agli enti pubblici, ai sindacati, ai cittadini, ai partiti politici di invertire la rotta, prima che l’attuale politica finanziaria e sanitaria determini la completa insostenibilità per il SSN e che molti cittadini siano esposti a un eccesso di prestazioni inutili e persino iatrogene, mentre tanti altri si trovino nell’impossibilità di potersi curare.

Pur riconoscendo i benefici che potrebbero derivare da servizi sanitari privati che si limitassero a offrire, a chi è libero di associarsi, prestazioni di efficacia provata e solo integrative all’attuale offerta del SSN, la Rete Sostenibilità e Salute chiede che cessino i privilegi fiscali destinati ai fondi sanitari, che alcuni vorrebbero estendere anche alle assicurazioni.

Le risorse derivanti dalla cessazione di tali privilegi fiscali sarebbero meglio destinate al potenziamento degli aspetti lamentati dai cittadini come inefficienze del SSN, a partire dalla riduzione delle liste di attesa per le prestazioni di efficacia provata, e dall’erogazione di assistenza domiciliare e cure odontoiatriche.

Bologna, 28 Ottobre 2017

Rete Sostenibilità e Salute

Associazione Dedalo 97

Associazione Frantz Fanon

Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia

Associazione per la Decrescita

Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona ONLUS-Ente Morale

Associazione Scientifica Andria

Centro Salute Internazionale-Università di Bologna

GDL Diritti Umani Psicologi del Piemonte

Federspecializzandi

Fondazione Allineare Sanità e Salute

Giù le Mani dai Bambini ONLUS

Italia che Cambia

Medicina Democratica ONLUS

Movimento per la Decrescita Felice

No Grazie Pago Io

Osservatorio e Metodi per la Salute, Università di Milano-Bicocca

People’s Health Movement

Psichiatria Democratica

Rete Arte e Medicina

Rete Mediterranea per l’Umanizzazione della Medicina

Segretariato Italiano Studenti in Medicina, SISM

Società Italiana Medicina Psicosomatica

Slow Food Italia

Slow Medicine

Vivere sostenibile

PRIMI FIRMATARI

– Prof. Ivan Cavicchi – Docente presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Tor Vergata di Roma

– Dr.ssa Nicoletta Dentico – direttrice di Health lnnovation in Practice (HIP)

– Aldo Gazzetti – Forum per il Diritto alla Salute Lombardia

– Prof. Elena Granaglia – Professore ordinario di Scienza delle Finanze (SECS/P03) presso la Facoltà/il Dipartimento di Giurisprudenza di Roma3

La costituzione ai diciottenni

Ieri al Teatro Remondini, l’Amministrazione comunale ha consegnato una copia della Costituzione Italiana ai giovani bassanesi che nel 2017 hanno compiuto 18 anni.

Il Sindaco Riccardo Poletto e l’Assessore Oscar Mazzocchin hanno accolto sul palco 113 ragazzi accompagnati ognuno dal proprio presidente di quartiere, e consegnato a tutti una copia della Costituzione.

Assessore Mazzocchin: ” ricordatevi che il presente e il futuro del nostro Paese sono anche nelle vostre mani”.

La serata si è aperta con l’intervento di due giovani testimoni.

Enrico Remonato: “La forza che ha Bassano è spesso nascosta, ma molto importante e tutti dobbiamo impegnarci e metterci in gioco, per noi stessi e per gli altri”.

Marta Scomazzon: “I valori che vengono enunciati nei primi 12 articoli della nostra Costituzione sono fondamentali e di vitale importanza e forse non sempre ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati ad averli per noi, all’interno della Carta Costituzionale che è la nostra legge fondamentale. Non a tutti i popoli del mondo è concesso di avere questi diritti e a volte proprio per questo motivo, per il fatto di non essere tutelate, molte persone sono costrette a migrare e a lasciare il proprio paese.

GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE …

Ieri il Soroptimist Club di Bassano del Grappa in collaborazione con il Comune di Bassano del Grappa, l’Associazione “Cittadini per Costituzione” circolo di Bassano e le altre associazioni femminili di Bassano, ha organizzato uno spettacolo teatrale rivolto agli studenti delle scuole superiori per sensibilizzarli sulla gravità della violenza contro le donne. Lo spettacolo FRAMMENTI ieri al teatro Remondini ha avuto una grandissima partecipazione, 800 studenti ! In doppio turno per permettere a un maggiore numero di classi di essere presente. FRAMMENTI, spettacolo – testimonianza in cui sei attrici e due attori mettono in scena le voci della violenza di genere narrando diverse situazioni di discriminazione, prevaricazione e violenza nelle diverse forme. Uno spettacolo, forte, realista, che scuote e chiama a riflettere su come possono nascere situazioni di violenza. L’ ascolto e l’attenzione sono stati alti. Oggi e domani altri appuntamenti per stare insieme e dare la nostra voce per contrastare la violenza sulle donne.
Grazie alla consigliera Teresa Santini per questa testimonianza e per la sua partecipazione.

Oscar al Piedibus

In occasione della settimana dei diritti dell’infanzia l’Assessore Oscar Mazzocchin ha accompagnato i bambini del Piedibus XXV Aprile e si e’ fermato un’ora a parlare in classe sui temi del Vivere la città e dei Diritti dei bambini e delle bambine.

Una citta’ Educativa mette nelle condizioni tutti i bambini e i ragazzi di muoversi in Autonomia e questo deve passare attraverso un cambiamento delle abitudini negli spostamenti di tutti i cittadini.
Vogliamo una Citta’ che si metta in gioco!

W il PIEDIBUS 25 APRILE!!!

Fisioterapia a buffet

Il titolo sembra lo slogan del nuovo centro medico di Bassano, il primo convenzionato dalla Regione Veneto nel territorio dell’Ulss 7 Pedemontana.

Sapete infatti che a Bassano è stato aperto un nuovo centro Medico Diagnostico/Riabilitativo e questa è, in apparenza, una buona notizia, per vari motivi. Si creeranno posti di lavoro e non pochi, tenendo conto dei lavori di ristrutturazione di un edificio dismesso (ex supermercato Lidl), dell’acquisto di attrezzature e macchinari diagnostici e di terapia fisica, dell’assunzione di medici, infermieri, fisioterapisti e personale amministrativo, ecc… Inoltre i pazienti del nostro territorio non dovranno più spostarsi presso altre strutture private fuori Bassano, potranno beneficiare di visite e trattamenti riabilitativi direttamente presso il centro medico convenzionato, evitando i tempi di attesa dell’ospedale, che in alcuni casi sono piuttosto lunghi.

Fin qui tutto sembra bello e utile, una nuova possibilità per migliorare l’offerta sanitaria del nostro territorio. In realtà non è tutto oro quel che luccica. Per capire come mai, è necessario fare qualche domanda diretta a chi, in Regione, ha preso questa decisione. La speranza è di ricevere delle risposte chiare. Dopotutto i Bassanesi (intesi come tutti gli abitanti del comprensorio Bassanese e afferenti all’Ulss 7 Pedemontana) dovranno poi sobbarcarsi la gestione economico/finanziaria di questa struttura attraverso le loro tasse: le prestazioni non sono gratis e la convenzione è a carico dei contribuenti.

Originariamente il centro doveva essere solo Medico/Diagnostico, e capiamo che un centro convenzionato del genere possa essere utile a Bassano. Non capiamo invece perché, solo in un secondo momento, si sia deciso di aprire anche alla Fisioterapia (privata convenzionata) cioè alle visite fisiatriche, i trattamenti riabilitativi e alle terapie fisiche (laser, ionoforesi, ultrasuoni…).

Premesso che a Bassano:

– Al momento della stipula della convenzione non c’era nessuna lista d’attesa per le prestazioni riabilitative.

– La struttura complessa di medicina fisica e riabilitativa dell’Ulss 3 in questi anni ha sempre dimostrato appropriatezza nelle prescrizioni cercando di erogare prestazioni riabilitative solo a chi ne aveva realmente bisogno, ottimizzando così le risorse economiche e di personale e responsabilizzando gli utenti.

– Questo è dimostrato da un dato molto chiaro: a differenza di Bassano in altre realtà venete dove sono presenti centri convenzionati c’è un numero di prescrizioni esageratamente superiore. Non può essere che a pochi chilometri di distanza tutti abbiano bisogno di fisioterapia e terapie fisiche e a Bassano invece stiano tutti bene.
Solo per farvi un’idea a Padova si erogano mediamente per ogni cittadino circa 4 prestazioni fisioterapiche all’anno, a Bassano (e anche a Santorso ancora prima che fossero unite nella stessa Ulss, n.d.r.) invece, fino ad ora, le prestazioni riabilitative erogate sono state 0,3/0,4 all’anno per abitante. Guarda caso né a Bassano, né a Schio non c’è mai stato un centro riabilitativo privato convenzionato.

Questi dati ci fanno pensare. Ecco dunque le domande che vorremmo rivolgere alla Regione:

– Recentemente sono stati assunti diversi Fisioterapisti in ospedale a Bassano perché sotto di organico e per sostituire alcuni pensionamenti. Era veramente necessario aumentare l’offerta riabilitativa attraverso il privato convenzionato?

– Il territorio bassanese ha sempre avuto Centri Riabilitativi privati, che soddisfacevano esigenze diverse rispetto egli utenti che si rivolgono alla struttura ospedaliera. Centri o studi privati eccellenti, che da molti anni avevano le caratteristiche per diventare centri convenzionati. Perché la Regione attraverso l’Ulss7 non ha pensato di valorizzare i centri privati già presenti al posto di convenzionarne uno che è stato creato da zero da un privato che gestisce altri Centri Medici esterni a Bassano?

– La nostra regione vuole veramente sostenere la sanità pubblica e semplificarne il funzionamento? Abbiamo saputo che alcuni pazienti che hanno fatto la visita fisiatrica nel centro privato convenzionato di Castelfranco (gestito dallo stesso gruppo di quello di Bassano) siano stati mandati a fare le terapie in quello di Bassano. Questo è strano, molto strano: noi avevamo capito che i pazienti non potessero fare la visita presso una Ulss e ricevere il trattamento riabilitativo presso un’altra Ulss. Due pesi e due misure?

Queste sono le domande che ci poniamo, anche perché utilizzare una parte di bilancio dell’Ulss Padovana per permettere la convenzione di un centro riabilitativo nel territorio di un’altra Ulss che, di fatto, non ne aveva bisogno ci sembra una cosa bizzarra, che richiede chiarimenti.

250 mila euro non sono pochi per la convenzione fino a fine 2017 (alcuni mesi di avvio) e permetteranno al centro privato in questione di erogare prestazioni con grande generosità, “a
buffet” come scrivevamo nel titolo. Infatti nei buffet solitamente non si mangia perché si ha realmente fame ma si mangia più del necessario (finché ce n’è) proprio perché il cibo viene
offerto in abbondanza.

L’ultima domanda allora viene spontanea: nel 2017 abbiamo utilizzato i soldi dell’Ulss Padovana (soldi di tutti…), nel 2018 invece chi metterà i soldi e quanti?

Questi soldi, al posto di sostenere il privato, non potrebbero essere destinati per l’assunzione di altro personale, strumentazioni, corsi e formazione per i dipendenti e per i medici, per migliorare l’offerta riabilitativa dell’Ospedale S. Bassiano?

Come Lista Civica siamo preoccupati perché le scelte del governo regionale non vengono spese informando i cittadini, e perché queste scelte non porteranno a un miglioramento della
sanità pubblica ma favoriranno il privato a spese dei cittadini. Non è questa l’autonomia che ci aspettiamo.