Scuola Mazzini: proposta pragmatica e concreta, la nostra.

 

Leggiamo dalla stampa che una lista civica di maggioranza si esprime – finalmente! – sulla scuola Mazzini. Tra le righe leggiamo parole di “poli naturalistici per una visione futura di un mondo che sta cambiando” e che bisogna essere “pragmatici e non romantici”. Davvero poco pragmatismo in così poche parole.

Proviamo noi a essere pragmatici, può darsi che qualcuno si svegli e la smetta di giustificare in ogni modo la follia di chiudere una scuola con bambini vivi per metterci dentro animali morti. 

La scuola primaria Mazzini ha quasi 90 bambini suddivisi in 5 classi e la scuola media Vittorelli ne ha più di 250.  Non è possibile fare scuola per bene nell’edificio della Vittorelli con 350 bambini e – infatti – il trasferimento dei piccoli alla scuola media doveva essere temporanea, non definitivo. Chiunque capisca un po’ di scuola contemporanea, e non guardi con <<Impegno romantico>> alla scuola della propria infanzia, sa bene che tenere entrambi i gradi nella scuola media significa sacrificare la qualità dell’istruzione di 350 ragazzi, 350 persone delle nostre famiglie, bambini e bambine della comunità bassanese. 

A chi parla di poca pragmaticità diciamo chiaramente che nel centro di Bassano non c’è un sito per costruire una nuova scuola primaria e che ciò sarebbe fortemente antieconomico visto che la scuola c’è già. 

Noi vogliamo spostare l’attenzione sui bambini. Chiudere la Mazzini significa sacrificare quasi 90 bambini e bambine, significa peggiorare la vita delle famiglie che hanno scelto quella scuola per i loro figli, significa svuotare il centro della vitalità di questi bambini. Siamo stanchi che si parli di scuola come se i bambini e i ragazzi che la frequentano siano pacchetti da spostare a proprio piacimento. 

Tenere la scuola primaria alla Mazzini non è una scelta romantica, è una scelta più pragmatica di chi finge di volere partecipazione per non ammettere che segue le follie progettuali di questa amministrazione. 

La scuola Mazzini deve essere ristrutturata e in questo momento i fondi per la ripartenza post covid possono essere utilizzati anche in questo senso. Si può ripensare il suo spazio in tanti modi, uno fra tutti: spostare al suo interno la biblioteca bambini e ragazzi e anche l’indirizzo musicale della scuola media, per rilanciarlo. 

La scelta del museo naturalistico, che in città nessuno vuole se non chi deve legittimare per forza l’operato irrazionale di questa amministrazione, è una scelta sbagliata, perchè danneggia i bambini e le bambine, le famiglie.

Lo ribadiamo: noi stiamo con i bambini e le bambine, noi stiamo dalla parte delle famiglie, noi vogliamo che almeno per la primaria il plesso frequentato sia in prossimità e non si debba per forza usare l’auto. La scuola Mazzini può essere un contenitore della vita della nostra città. Ma qualcuno – pur di non prendere posizione – accetterebbe di metterci gli animali morti spacciando la cosa per qualcosa di innovativo. 

Viva i bambini e le bambine di Bassano!

La Mazzini è una scuola e deve restare scuola

A Bassano del Grappa l’amministrazione crede di guardare lontano, ma in realtà è miope e pensa di camuffare la carenza di idee facendo proposte estranee alla nostra città e alla sua storia.

Dicono di voler fare nella Mazzini un “museo della natura”: noi diciamo “museo degli animali impagliati”. Le similitudini con il MuSe di Trento non reggono perché dietro la realtà trentina c’è un museo centenario di storia naturale, c’è la volontà della provincia autonoma di investire massicciamente per la costruzione di un nuovo polo, per l’acquisto delle collezioni, per la gestione.

Noi crediamo che dietro la proposta dell’amministrazione ci sia solo fumo negli occhi e animali impagliati. Del tanto decantato ingegno veneto manca quello che ci ha resi grandi: i piedi per terra.

Siamo sempre convinti che la Mazzini debba rimanere scuola e che possa, investendoci, rianimare l’offerta scolastica del centro storico, che invece con questo specchietto per le allodole è destinata a sparire. Come può l’ottava città del Veneto tagliare le scuole del suo secondo quartiere? Come può rinunciare ad avere bambini e famiglie in quello che dovrebbe essere il suo cuore pulsante?

Non accettiamo che la scuola Mazzini diventi un contenitori di tristi animali o il palcoscenico di una speculazione sulla pelle della città più giovane. Si ragioni pure sul Santa Chiara, sul museo dell’ingegno e dell’automobile, ma si lascino le scuole ai bambini e alle bambine. Bisogna piuttosto riqualificare al più presto la Mazzini per farne un polo educativo, scolastico e comunitario d’eccellenza che possa anche rivitalizzare l’IC 1, la sua vocazione musicale, la sua importante scuola media.

La Mazzini è un presidio culturale irrinunciabile. Non lasceremo che sparisca per mire di facciata e per la tracotanza di chi non ha idee e vuole gettar fumo negli occhi, per l’incapacità di un’amministrazione comunale di perseguire i veri bisogni della cittadinanza credendo che basti qualche parola inglese per distrarre la gente.

Siamo certi che il vero ingegno veneto non si lascerà imbrogliare da questa proposta. Per questo vi invitiamo a prendere parte, a dire la vostra, a lottare affinché la scuola Mazzini torni a essere la casa dei bambini e non la casa degli animali impagliati con un costosissimo ristorante (pardon: food and beverage) in terrazza.

Bassano per Tutti è dalla parte dell’infanzia, delle famiglie, delle persone.