Una rete per il sociale.

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Là dove la giustizia è negata, dove la povertà è imposta, dove gli individui di una classe sono portati a sentire che la società è una cospirazione organizzata per opprimerli e degradarli, né le persone né la proprietà saranno sicure. (Frederick Douglass)

La congiuntura economica e la conseguente contrazione delle risorse favoriscono un clima di recessione culturale e l’abbassamento dei livelli di protezione dell’intera popolazione. La crisi economica è l’alibi con cui si giustificano azioni e tagli indiscriminati, che minano il tessuto sociale dei nostri territori e rischiano di generare conflitti sociali profondi, cui sarà difficile porre rimedio una volta esplosi.

Bassano per tutti si oppone con tutte le proprie forze al silenzioso processo di smantellamento del welfare. Il welfare non può essere inteso come un fardello oneroso da dismettere, ma come un indispensabile tassello per la coesione sociale del territorio. La rete dei servizi socio-assistenziali è un bene comune, un patrimonio dell’intera comunità, non solo delle persone che ne usufruiscono o di quelle che vi lavorano. È urgente un rilancio di programmazione. Invece osserviamo una generale tendenza a disinvestire, in termini politici, organizzativi e culturali.

Sono le scelte politiche che descrivono quale modello di organizzazione sociale si vuole perseguire, quali fasce della popolazione proteggere maggiormente, quali priorità affrontare, come rendere effettivo il principio costituzionale di uguaglianza. Per queste ragioni il confronto istituzionale è ineludibile.

Intendiamo accompagnare la costruzione di una rete istituzionale, che ancora manca a Bassano, per il coordinamento delle associazioni, delle cooperative e di tutto il privato sociale del nostro territorio. Per ottimizzare le risorse; per promuovere l’imprenditoria sociale e lo studio di problemi e dinamiche sociali; per attivare programmi di prevenzione mirati, in stretta collaborazione con l’azienda sanitaria, con le università e gli enti di ricerca. Intendiamo porre il tema del sociale al centro dell’agenda politica, coinvolgendo i cittadini, gli enti locali, il mondo finanziario, le organizzazioni della società civile e quelle sindacali. Il fine è sviluppare una comunità sicura, accogliente e solidale.