Sindaca Pavan e vicesindaco Zonta: poche idee, zero visione.

Sulla stampa abbiamo visto che l’assessore Zonta si è iscritto a Fratelli d’Italia. Questo perché oggi ognuno è, fortunatamente, ancora libero di fare le sue scelte personali ed entrare o uscire dal partito che vuole. Ma in Bassano per Tutti ci chiediamo quale significato politico si debba leggere in questa decisione: Zonta ha scelto l’unico partito ad essersi dichiarato totalmente d’accordo con lo sconvolgimento dell’area agricola di San Lazzaro; ne deduciamo che egli – fino a smentita – condivida questo pensiero. Questa prospettiva, secondo noi molto dannosa per Bassano e non solo, va contro l’idea di futuro sostenibile, che pure era nelle linee programmatiche decise e approvate dalla Sindaca Pavan e dall’attuale vicesindaco Zonta, come pure nella dichiarazione di emergenza climatica, sempre approvata dai medesimi.

Zonta del resto – dentro o fuori da un partito – non è nuovo alle scelte discutibili: è il caso dell’ascensore tra Prato Santa Caterina e il Viale dei Martiri, che oltre ad alterare un paesaggio di rara bellezza ed invidiabile continuità storica costerà alla Città circa un milione di euro (manutenzione esclusa); ciò per un progetto che persino l’associazione Bassano Accessibile ha dichiarato poco utile, proponendo altre soluzioni meno costose e impattanti.

E’ il caso dell’inutile studio da centomila euro per il ripensamento della Mazzini, dei Giardini Parolini e dell’area ivi compresa, che era denaro sprecato ancor prima di essere realizzato, perché richiesto a persone che per loro stessa ammissione non conoscevano il contesto su cui lavoravano e perché contrario al sentimento cittadino.

E non parleremo dell’idea di un parcheggio interrato su una fossa comune di vittime di peste in una ex palude (con tanto di rilievi per certificarlo, perché un libro di storia cittadina offre evidentemente riscontri troppo opinabili).

I soldi usati con questa disinvoltura possono avere destinazioni certo più utili: c’è l’Edilizia Residenziale Pubblica, in una Città ad alta emergenza abitativa, dove famiglie in sfratto vengono talora smembrate per poter avere accoglienza. C’è la Mazzini, che scuola era e scuola deve restare. C’è la Casa della Musica, prima che l’umidità di San Giovanni o di qualche scantinato scordi del tutto ogni strumento della Città. C’è la Casa delle Associazioni. E ognuno di questi esempi ha l’innegabile pregio di essere più utile di una funicolare di 40 metri che porta a un ex teatro diroccato.

Abbiamo insomma una lista civica di buoni motivi per prendere miglior partito.

Link al servizio di Reteveneta: https://youtu.be/_YBsZjMSoq8

Link all’articolo di Bassanonet: https://www.bassanonet.it/news/30599-frecciate_per_tutti.html

COMUNICATO SULL’EDIFICAZIONE IN AREA AGRICOLA DI SAN LAZZARO

Vogliamo, con grandissima parte della cittadinanza, esprimerci sulla proposta di cementificazione di San Lazzaro (160000 m², circa tre volte Parco Ragazzi del ’99 parcheggio compreso o due volte il Monte Crocetta). Non abbiamo nascosto in Commissione la nostra fortissima perplessità con l’intervento della Consigliera Fontana. Ma, visti gli sviluppi, è il momento di prendere una posizione netta.

Intervistato, l’Ass. Viero dice che “come maggioranza cominceremo a lavorare sui progetti per poi condividerli in maniera precisa nella III^ Commissione”: la Commissione non è una conferenza stampa, ma è luogo di discussione e confronto, vi si lavora sui progetti, non solo in maggioranza; e si sappia che le proposte alternative e il dissenso se non trovano canali istituzionali per esprimersi ne cercano degli altri per esprimersi legittimamente, come il costituendo Comitato; il quale intende difendere quelle aree agricole con proposte di supporto valide e ragionate che vanno ascoltate.

Viero dice che “non è scontato né dire sì ma nemmeno dire di no”: questo vuol dire che dire di no è possibile; non si usi la scusa delle leggi regionali e delle deleghe per far finta che una scelta sia inevitabile: il fatto che quelle ipotesi siano contemplate in un testo non ne rende obbligatoria la loro attivazione.

Viero dice che “cercheremo di valutare bene quelle progettualità che ci sono arrivate […] per dare risposte a quei cittadini che sono preoccupati”; è sbagliata la prospettiva: non si devono valutare le progettualità per rispondere alle preoccupazioni: si deve valutare se sostenerle o no da principio! Ci sono richieste della Città che non sono mediabili, soprattutto in ambito urbanistico.

Per farsi un’idea completa bisogna anche porsi domande, alle quali forse la Commissione è più preparata a rispondere che non la maggioranza: l’allargamento di queste aziende è garanzia di nuove assunzioni, o la produzione sarà automatizzata? Quanti posti di lavoro offrono attualmente i campi agricoli? Alle aziende coinvolte costa più ristrutturare i loro capannoni vecchi o farne di nuovi e abbandonare gli altri? Che garanzie ci sono sui capannoni vecchi? Chiuderanno? Qualora ci siano “opere compensative” queste possono esserlo davvero? Il suolo non è una ricchezza rinnovabile: che garanzie abbiamo che in una generazione questi capannoni non chiudano come tanti altri a Bassano hanno fatto in tempo addirittura minore? È lungimirante permettere la cementificazione dei pochi campi rimasti? Una scelta positiva in questo senso è conciliabile con la Dichiarazione di Emergenza Climatica approvata da questa Amministrazione? Secondo noi no.

Ma vogliamo ancora fidarci dell’Assessore (anche se iniziamo a sentirci presi in giro da assicurazioni continuamente posticipate e da trattative condivise con la Città solo a cose fatte, e quindi non più migliorabili). Chiediamo quindi all’Amministrazione, e soprattutto a Viero, di prendere posizione sulla cementificazione di San Lazzaro ora che i progetti sono arrivati e gli elementi per farsi un’idea ci sono. La nostra è di contrarietà: secondo noi, anche valutando al massimo rialzo i benefici, il guadagno non varrà la spesa. Spesa che di certo non tiene conto dei costi ambientali che un ulteriore enorme volume di cemento produce: perdita di superficie percolante, di mitigazione termica, di generazione di ossigeno e di captazione di CO2, e tutto questo per sempre. E solo per citare le perdite principali.

Erica Fontana – Consigliera comunale Bassano per tutti

Paolo Retinò – Coordinatore lista Bassano per tutti

Rondò Brenta: si torni a parlare di scuola!

A tutti i livelli non si pensa all’infanzia e alle famiglie

Solo oggi, infatti, scopriamo oggi che l’ufficio scolastico provinciale ha negato all’IC2 e alla scuola elementare di Rondò Brenta la formazione della classe prima per il prossimo anno scolastico.

E il leitmotiv di tecnici e politici è sempre quello: non ci sono bambini.

A parer nostro, invece, il problema è di strategia e programmazione; queste le vere assenti nelle scuole bassanesi.

Perché se è vero che quest’anno gli alunni e le alunne di Rondò erano pochi/e, è altrettanto vero che Rondò Brenta è uno dei quartieri cittadini con la più alta percentuale di bambini e bambine residenti nella fascia 0-14 (cfr. annuario statistico ufficiale della città di Bassano, p. 54).

Chiudere scuole non serve. Serve iniziare a pianificare con intelligenza la rete formativa cittadina e la sua geografia, partendo proprio da una lettura corretta e significante dei dati demografici e non cercando di legittimare passivamente l’esistente. E’ già accaduto per la scuola Mazzini, che viene sacrificata nonostante i numeri del bacino di utenti sia chiaramente stabile e congruo; ora tocca a Rondò.

Certamente c’è una incapacità del Ministero e dei suoi uffici regionali, ma l’assenza, a Bassano, di un coordinamento efficiente tra i tre istituti comprensivi e amministrazione è una netta aggravante.  Se vi fosse consentirebbe alla nostra città di pianificare la futura rete scolastica prevedendo già il calo delle nascite, cercando di dislocare le scuole in modo ottimale stabilendo sinergie positive tra i tre istituti. E’ ora di fare scelte coraggiose ed è ora di farle per tutti e tutte, abbandonando logiche “quantitativo-matematiche” per puntare alla qualità, a ciò che davvero rappresenta il bene e il futuro collettivo.

La scuola di Rondò non può chiudere, perché a Rondò la scuola è parte di una comunità di quartiere, a differenza di altri plessi – anche dello stesso istituto comprensivo – in cui affluiscono bambini e bambine dall’intera città. Ci aspetteremmo che l’amministrazione comunale, insieme alla dirigenza dell’IC3, lavorasse per rilanciare l’offerta didattica di Rondò Brenta con progetti concreti, attuabili, visibili, efficaci. E che questi siano condivisi con le minoranze e con la città intera. Perché la scuola è la casa di tutte e tutti noi. Volendo mantenerla in chiave “economica”, se scarseggia la richiesta, si investa sull’offerta!

Noi di Bassano per tutti non siamo sognatori, né utopisti. In questi anni, mentre a destra e pur verso il centro, si sbandieravano dati demografici per giustificare, ex post, chiusure e spostamenti di scuole, mentre grandi luminari spiegavano che a intasare il traffico del centro era la scuola Mazzini/Vittorelli, noi abbiamo approfondito e lavorato per immaginare una scuola e una rete scolastica davvero innovative per i prossimi anni. Abbiamo guardato al problema complessivo e non al singolo cantiere, al singolo costo, al singolo ostacolo. Siamo consapevoli che i problemi nuovi non si possono affrontare con soluzioni vecchie e abbiamo proposte concrete e realizzabili. Parliamone.

Perché Bassano merita un futuro migliore, programmato, ragionato.

La Mazzini è una scuola e deve restare scuola

A Bassano del Grappa l’amministrazione crede di guardare lontano, ma in realtà è miope e pensa di camuffare la carenza di idee facendo proposte estranee alla nostra città e alla sua storia.

Dicono di voler fare nella Mazzini un “museo della natura”: noi diciamo “museo degli animali impagliati”. Le similitudini con il MuSe di Trento non reggono perché dietro la realtà trentina c’è un museo centenario di storia naturale, c’è la volontà della provincia autonoma di investire massicciamente per la costruzione di un nuovo polo, per l’acquisto delle collezioni, per la gestione.

Noi crediamo che dietro la proposta dell’amministrazione ci sia solo fumo negli occhi e animali impagliati. Del tanto decantato ingegno veneto manca quello che ci ha resi grandi: i piedi per terra.

Siamo sempre convinti che la Mazzini debba rimanere scuola e che possa, investendoci, rianimare l’offerta scolastica del centro storico, che invece con questo specchietto per le allodole è destinata a sparire. Come può l’ottava città del Veneto tagliare le scuole del suo secondo quartiere? Come può rinunciare ad avere bambini e famiglie in quello che dovrebbe essere il suo cuore pulsante?

Non accettiamo che la scuola Mazzini diventi un contenitori di tristi animali o il palcoscenico di una speculazione sulla pelle della città più giovane. Si ragioni pure sul Santa Chiara, sul museo dell’ingegno e dell’automobile, ma si lascino le scuole ai bambini e alle bambine. Bisogna piuttosto riqualificare al più presto la Mazzini per farne un polo educativo, scolastico e comunitario d’eccellenza che possa anche rivitalizzare l’IC 1, la sua vocazione musicale, la sua importante scuola media.

La Mazzini è un presidio culturale irrinunciabile. Non lasceremo che sparisca per mire di facciata e per la tracotanza di chi non ha idee e vuole gettar fumo negli occhi, per l’incapacità di un’amministrazione comunale di perseguire i veri bisogni della cittadinanza credendo che basti qualche parola inglese per distrarre la gente.

Siamo certi che il vero ingegno veneto non si lascerà imbrogliare da questa proposta. Per questo vi invitiamo a prendere parte, a dire la vostra, a lottare affinché la scuola Mazzini torni a essere la casa dei bambini e non la casa degli animali impagliati con un costosissimo ristorante (pardon: food and beverage) in terrazza.

Bassano per Tutti è dalla parte dell’infanzia, delle famiglie, delle persone.

 

Una riflessione sulla scuola Mazzini

Il futuro della scuola Mazzini sta preoccupando Bassano. L’ipotesi peggiore è di una sua completa dismissione, altre soluzioni potrebbero concedere un ”contentino” mantenendo qualche classe, ma in mezzo a cosa? Si parla di “razionalizzazione” come se una distribuzione di spazi potesse avvenire al di fuori del significato delle loro funzioni. Qui siamo di fronte a un segno identitario della città, di un luogo che appartiene al percorso di vita di molti bassanesi. Questione di nostalgie quindi? No, quando si parla di luoghi della città si deve capire quali fanno parte di una storia importante, ma non si esauriscono nel passato, hanno la vitalità necessaria per indicare un futuro. Quindi il ragionamento deve essere di prospettiva e in questo caso riguarda il centro storico nel suo complesso. L’argomento del calo di natalità e della residenza che si sposta verso la periferia va rovesciato e ci si deve chiedere cosa fare per non ridurre il centro storico al solo terziario, che ne decreterebbe il progressivo svuotamento e insignificanza. La questione incrocia quindi i lavori e le attività economiche della città, ma anche l’abitare, la cultura, le possibilità di relazione, il sostegno sociale e, fondamentale, l’aspetto educativo come elemento attrattivo vitale. Certamente è necessario uscire da una visione tradizionale della scuola, si deve pensare ad una istituzione aperta, come qualche tempo fa ci ha insegnato Tarcisio Frigo facendo sciamare per strade e piazze “torme” di bambini chiassosi che rivendicavano il loro essere cittadini a pieno titolo, capaci di vivere, e di far vedere, una città nuova. Scuola momento educativo per tutti, scuola anche per i genitori (ad esempio per rispondere alla difficoltà che avranno i bambini dopo la pandemia), scuola che mette a disposizioni spazi rinnovati e adeguati alle nuove metodiche, scuola che pratica l’intercultura con i nuovi cittadini, biblioteca che messa in rete con altri due importanti luoghi educativi come l’Istituto Pirani Cremona e la biblioteca Comunale potrebbe diventare un polo di proposta pedagogica di grande impatto. Altre iniziative sarebbero possibili e questo dice come, restando nello specifico del suo essere scuola, il Mazzini può rimanere un riferimento che va anche oltre Bassano.
Infine, nella logicadi un pensiero progettuale, la questione Mazzini può essere occasione per risolvere uno snodo urbano da anni oggetto di confronto. Viabilità e raccordo con i Giardini Parolini rimangono in attesa di soluzioni, questa è un’occasione di riflessione comune, ma serve maggiore trasparenza e chiarezza, maggior coinvolgimento e partecipazione, maggior amore per Bassano.

Franco Bizzotto
Centro Romano Carotti

 

DOMANDA APERTA A TUTTI I CITTADINI BASSANESI:
“Secondo voi una persona che fa questi commenti sessisti su Francesca Michielin, esempio di coraggio per tutti i giovani per aver espresso liberamente il proprio pensiero, può coprire un ruolo come quello di rappresentante di un quartiere cittadino?
Può continuare a fare il presidente di quartiere?
Alla sua età il commento che ha fatto suonerebbe male anche tra amici in un bar, ma urlato su fb ci sembra piuttosto grave…
Un presidente di quartiere rispetta tutte le persone e le loro idee.
Voi cosa ne pensate?”
Consigliera delegata alle pari opportunita’ Teresa Santini
Con:
Oscar Mazzocchin
Alessandro Rossi
Renzo Masolo

SOCIAL DAY 2018

Ecco la testimonianza dell’Assessore Oscar Mazzocchin:

“Ieri più di 3.000 studenti bassanesi si sono sporcati le mani per adoperarsi in lavori nei quartieri, nelle scuole e in tutti quei posti dove la protezione del Bene Comune è preziosa.
Un grande insegnamento per noi adulti a essere cittadini responsabili e consapevoli”.

#socialday

Il Sindaco Riccardo Poletto e l’Assessore Oscar Mazzocchin hanno visitato questa mattina la sede di Bruxelles del Parlamento Europeo assieme ad una cinquantina di studenti di sette Istituti superiori bassanesi e ai loro insegnanti. Nel corso della trasferta i giovani, impegnati nel progetto dell’Amministrazione comunale “Dialogando”, dedicato quest’anno al tema del “viaggio”, hanno avuto la possibilità di approfondire la conoscenza delle dinamiche e delle politiche dell’Unione Europea.

#cittadinanza #integrazione #iusculturae …

#cittadinanza #integrazione #iusculturae

Grazie all’associazione Casa a Colori e al Centro Romano Carotti per la collaborazione e alle Acli di Bassano per il sostegno.
Grazie al prof. Francesco Della Puppa, all’avv. Chiara Pigato, a Eyob Faniel per la bella testimonianza e al consigliere Alessandro Rossi che ha introdotto e moderato l’incontro.
Un ringraziamento particolare a tutti i partecipanti!
E’ stata una serata ricca di stimoli e approfondimenti.