Se si conosce una cosa solo dal proprio punto di vista, di quella cosa si sa ben poco. (John Stuart Mill)
Promuovere la cittadinanza attiva significa cambiare modello di governo. L’obiettivo è una democrazia deliberativa, che vuole integrare e rafforzare, non sostituire, la democrazia rappresentativa.
La democrazia deliberativa si fonda su un principio: costruire, intorno a un problema collettivo e alla ricerca delle sue soluzioni, luoghi e momenti per una discussione razionale, argomentata e inclusiva (che veda cioè la più ampia partecipazione possibile di tutti gli interessi e i punti di vista coinvolti). Una discussione che si svolge secondo regole condivise, entro tempi rigorosamente prestabiliti, sulla base di una documentazione ampia, trasparente e paritaria.
Nella democrazia deliberativa il processo decisionale si costruisce con il contributo di tutti i partecipanti. È un confronto argomentato che fa emergere le vere ragioni di un conflitto e trasforma il conflitto stesso in una forza produttiva, permettendo di individuare soluzioni il più possibile condivise.
È l’istituzione (l’amministrazione, l’assessorato, il dirigente…) che, al termine del processo, decide, motivando la scelta. Ma lo fa dopo aver sperimentato ogni forma di connessione con cittadini e portatori d’interessi. Quando queste connessioni mancano, il decisore politico, da solo o con i suoi tecnici, non ce la fa, è cieco.
Intendiamo promuovere e favorire la cittadinanza attiva. Attraverso occasioni di discussione sui temi chiave per la città; attraverso percorsi di partecipazione in vista di interventi concreti, ad esempio per concordare attività di co-gestione o lanciare ricerche di finanziamenti dal basso (crowfunding). Ma anche con interventi strutturali, in particolare individuando spazi pubblici da destinare alle associazioni cittadine e dando avvio a una rete istituzionale di coordinamento del volontariato.
Perché la politica può decidere bene solo mettendosi in gioco in un confronto vero con la città.