Meno auto.

Menoauto

L’auto più ecologica è quella che lasci a casa.

La qualità di vita è fatta in gran parte di piccole cose immateriali. Poter dormire di più la mattina. La serenità di sapere che i propri figli, o i propri nonni, possono muoversi da soli e in sicurezza per la città. La libertà di fare movimento, la libertà dallo smog, dalle code, dal rumore. Non è dunque sorprendente che il livello di viabilità pedonale e di ciclabilità di una città sia un indicatore importante della qualità della vita in quella città.

La scorsa amministrazione ha fatto alcuni passi importanti per un ampliamento delle aree pedonali e ciclabili di Bassano, con l’introduzione della ZTL in centro e con l’importante lavoro di pianificazione costituito dal piano della mobilità sostenibile e dal Biciplan. Il Biciplan in particolare è un progetto che, realizzato e adeguatamente promosso, avrà un effetto straordinario sulla mobilità locale e anche sul turismo. Perché prevede di quadruplicare il patrimonio cittadino di piste ciclabili e di integrare Bassano in una vasta rete cicloturistica regionale e internazionale. Ma soprattutto perché presuppone una piccola rivoluzione culturale. Nel Biciplan la ciclabilità è concepita come un sistema di trasporto di pari dignità — anche economico-finanziaria — rispetto al trasporto su veicoli motorizzati. L’attenzione non è più solo all’auto ma anche alla bici, alla mobilità sostenibile e all’intermodalità. Una scelta razionale, anche perché i percorsi degli automobilisti bassanesi sono in massima parte brevi o brevissimi (inferiori ai 10 minuti).

Noi intendiamo certamente proseguire l’opera della scorsa amministrazione, in particolare impegnandoci per la realizzazione del Biciplan. Ma vogliamo anche fare di più. Ad esempio, ampliare e potenziare la ZTL in centro storico, garantendo tuttavia l’accesso 24 ore su 24 agli esercenti e non solo ai residenti. Individuare strade poco attraversate da auto e trasformarle in ZTL (con deroga per frontisti e carico merci) o in strade a prevalenza ciclabile (zone 30 km/h). Creare un’officina comunale delle biciclette (una ciclofficina), sull’esempio di Vicenza. Favorire l’estensione dei progetti P(i)edibus e Bicibus a tutte le scuole. Promuovere l’uso della bici con una campagna rivolta principalmente alle scuole, in collaborazione con l’Azienda sanitaria, i pediatri, i medici di base e le associazioni cittadine.

L’obiettivo a lungo termine (il sogno, forse) è una città progettata a misura di ciclista e pedone. Meno dispersa, cementificata, inquinata. Una città che ha molto meno bisogno di auto.