Mazzini resti scuola: comunicato e breve rassegna stampa.

Giunta e scuola Mazzini: poche idee e pure confuse!

Apprendiamo, con imbarazzo, in questi giorni che l’amministrazione Pavan vuole commissionare l’ennesima consulenza per “studiare” le sorti della Mazzini e non possiamo fare a meno di intervenire: abbiamo seguito questa vicenda dal principio, perché ci stavano e ci stanno a cuore i destini di bambini e famiglie.

Perché investire ancora risorse comunali per “studi”, affidati magari, come già successo, a realtà che non conoscono la città, quando l’unica reale risorsa da mettere in campo è attiva, disponibile e presente sul territorio: i cittadini e le cittadine bassanesi? 

Quegli stessi cittadini e quelle stesse cittadine che hanno cuore la Mazzini e lo hanno dimostrato ampiamente: vogliamo ricordare le firme raccolte a favore di questa scuola che Bassano per Tutti ha presentato a fine gennaio 2022? Sono 500 firme, raccolte in modo meticoloso una per una, ma potevano essere di più: noi ci siamo fermati a questo numero simbolico!

In questa vicenda si continuano a vedere due aspetti poco edificanti della giunta Pavan: la mancanza di idee e progettualità da un lato e l’uso poco accorto del denaro pubblico dall’altro. 

Si “studi” con e per la città cosa si vuole fare di questa scuola!  È così semplice… quanto innovativo e intelligente! Perché – per esempio – non usare i soldi, che si spenderebbero per la consulenza, per i primi interventi sull’edificio della Mazzini?

La Mazzini è una scuola e tale deve rimanere: è un aspetto sul quale non si dovrebbe negoziare. Perchè stiamo dalla parte delle famiglie, dei bambini e delle bambine. E siamo dalla parte di Bassano, quella vera e trasparente, non quella opaca dei tanti interessi. 

Si pensi al futuro della città per favore, non al futuro della giunta. E’ la politica che sta a servizio della gente, non il contrario. 

#unaBassanomigliore 5 settembre 2023

Qui l’articolo di Bassanonet: https://t.ly/hVTzT

Qui il servizio di Rete Veneta: https://youtu.be/pKbokfHoG2U?feature=shared

ISACC E’ UN BENE DELLA CITTA’ – NON PROPRIETA’ PRIVATA DI CDA E DIRETTRICE

La storia dell’ISACC mostra chiaramente il senso di solidarietà della gente di Bassano, è un intreccio di uomini e donne che hanno donato alla comunità una parte considerevole del proprio patrimonio. E’ una storia che rivendichiamo con orgoglio civico!

Perciò non accettiamo che un bene pubblico prezioso come ISACC possa essere danneggiato dalle scelte della dirigenza dell’ente e da quel che resta di un CDA sfiduciato perfino dalla stessa Giunta che lo ha nominato.

Una lista civica come Bassano per tutti vive di partecipazione e parla quotidianamente con chi, in vario modo, è in contatto con la nostra casa di riposo cittadina. Quello che sentiamo, e che più volte abbiamo denunciato, è agghiacciante, e va ben oltre l’ennesimo triste teatrino sul CDA a cui siamo costretti ad assistere negli ultimi mesi. 

Storie di anziani trascurati, di lavoratori stremati e costretti ad andare via per condizioni di lavoro inaccettabili in un ente che dovrebbe prendersi cura degli altri, storie di ordinario malessere e di tante, tantissime segnalazioni. Potessimo, saremmo molto più espliciti, ma sappiamo pesare il detto e il non detto.

Noi non possiamo accettare che la casa di riposo di Bassano, patrimonio inalienabile di noi tutte e tutti, continui a essere gestita nel modo che è sotto gli occhi di tutti. 

Non accettiamo la rassegnazione della maggioranza Pavan che non è in grado di usare uno strumento di moral suasion per far decadere un cda nominato – dopo un lungo parto – dalla stessa Sindaca. 

Noi da oggi non accetteremo più nessuna reticenza né alcun silenzio complice su quanto sta avvenendo in ISACC. Saremo irreprensibili nella battaglia politica, saremo radicali nella protesta, agiremo su OGNI SINGOLA PERSONA che incontriamo affinché venga alla luce quanto in città tanti sanno, ma pochi dicono. 

Sosterremo chiunque voglia mettersi in gioco per dare dignità ai nostri anziani e ai lavoratori e lavoratrici di ISACC. Per questo chiediamo anche ai parenti degli ospiti di condividere la nostra protesta e la nostra proposta. 

Favoriremo quindi tutte le forme di protesta civile e democratica, affinché la città capisca che la vicenda ISACC non può restare in consiglio comunale, ma deve divenire battaglia di civiltà e rispetto per i diritti fondamentali delle persone, che siano ospiti o dipendenti dell’ente. 

ISACC è un bene pubblico della città. E la città è di noi cittadine e cittadini, non della direttrice dott.ssa Tracanzan o del CDA presieduto dal dott. Peserico.

Link al servizio di Reteveneta: https://youtu.be/_YBsZjMSoq8

Link all’articolo di Bassanonet: https://www.bassanonet.it/news/30599-frecciate_per_tutti.html

Sindaca Pavan e vicesindaco Zonta: poche idee, zero visione.

Sulla stampa abbiamo visto che l’assessore Zonta si è iscritto a Fratelli d’Italia. Questo perché oggi ognuno è, fortunatamente, ancora libero di fare le sue scelte personali ed entrare o uscire dal partito che vuole. Ma in Bassano per Tutti ci chiediamo quale significato politico si debba leggere in questa decisione: Zonta ha scelto l’unico partito ad essersi dichiarato totalmente d’accordo con lo sconvolgimento dell’area agricola di San Lazzaro; ne deduciamo che egli – fino a smentita – condivida questo pensiero. Questa prospettiva, secondo noi molto dannosa per Bassano e non solo, va contro l’idea di futuro sostenibile, che pure era nelle linee programmatiche decise e approvate dalla Sindaca Pavan e dall’attuale vicesindaco Zonta, come pure nella dichiarazione di emergenza climatica, sempre approvata dai medesimi.

Zonta del resto – dentro o fuori da un partito – non è nuovo alle scelte discutibili: è il caso dell’ascensore tra Prato Santa Caterina e il Viale dei Martiri, che oltre ad alterare un paesaggio di rara bellezza ed invidiabile continuità storica costerà alla Città circa un milione di euro (manutenzione esclusa); ciò per un progetto che persino l’associazione Bassano Accessibile ha dichiarato poco utile, proponendo altre soluzioni meno costose e impattanti.

E’ il caso dell’inutile studio da centomila euro per il ripensamento della Mazzini, dei Giardini Parolini e dell’area ivi compresa, che era denaro sprecato ancor prima di essere realizzato, perché richiesto a persone che per loro stessa ammissione non conoscevano il contesto su cui lavoravano e perché contrario al sentimento cittadino.

E non parleremo dell’idea di un parcheggio interrato su una fossa comune di vittime di peste in una ex palude (con tanto di rilievi per certificarlo, perché un libro di storia cittadina offre evidentemente riscontri troppo opinabili).

I soldi usati con questa disinvoltura possono avere destinazioni certo più utili: c’è l’Edilizia Residenziale Pubblica, in una Città ad alta emergenza abitativa, dove famiglie in sfratto vengono talora smembrate per poter avere accoglienza. C’è la Mazzini, che scuola era e scuola deve restare. C’è la Casa della Musica, prima che l’umidità di San Giovanni o di qualche scantinato scordi del tutto ogni strumento della Città. C’è la Casa delle Associazioni. E ognuno di questi esempi ha l’innegabile pregio di essere più utile di una funicolare di 40 metri che porta a un ex teatro diroccato.

Abbiamo insomma una lista civica di buoni motivi per prendere miglior partito.

Link al servizio di Reteveneta: https://youtu.be/_YBsZjMSoq8

Link all’articolo di Bassanonet: https://www.bassanonet.it/news/30599-frecciate_per_tutti.html

COMUNICATO SULL’EDIFICAZIONE IN AREA AGRICOLA DI SAN LAZZARO

Vogliamo, con grandissima parte della cittadinanza, esprimerci sulla proposta di cementificazione di San Lazzaro (160000 m², circa tre volte Parco Ragazzi del ’99 parcheggio compreso o due volte il Monte Crocetta). Non abbiamo nascosto in Commissione la nostra fortissima perplessità con l’intervento della Consigliera Fontana. Ma, visti gli sviluppi, è il momento di prendere una posizione netta.

Intervistato, l’Ass. Viero dice che “come maggioranza cominceremo a lavorare sui progetti per poi condividerli in maniera precisa nella III^ Commissione”: la Commissione non è una conferenza stampa, ma è luogo di discussione e confronto, vi si lavora sui progetti, non solo in maggioranza; e si sappia che le proposte alternative e il dissenso se non trovano canali istituzionali per esprimersi ne cercano degli altri per esprimersi legittimamente, come il costituendo Comitato; il quale intende difendere quelle aree agricole con proposte di supporto valide e ragionate che vanno ascoltate.

Viero dice che “non è scontato né dire sì ma nemmeno dire di no”: questo vuol dire che dire di no è possibile; non si usi la scusa delle leggi regionali e delle deleghe per far finta che una scelta sia inevitabile: il fatto che quelle ipotesi siano contemplate in un testo non ne rende obbligatoria la loro attivazione.

Viero dice che “cercheremo di valutare bene quelle progettualità che ci sono arrivate […] per dare risposte a quei cittadini che sono preoccupati”; è sbagliata la prospettiva: non si devono valutare le progettualità per rispondere alle preoccupazioni: si deve valutare se sostenerle o no da principio! Ci sono richieste della Città che non sono mediabili, soprattutto in ambito urbanistico.

Per farsi un’idea completa bisogna anche porsi domande, alle quali forse la Commissione è più preparata a rispondere che non la maggioranza: l’allargamento di queste aziende è garanzia di nuove assunzioni, o la produzione sarà automatizzata? Quanti posti di lavoro offrono attualmente i campi agricoli? Alle aziende coinvolte costa più ristrutturare i loro capannoni vecchi o farne di nuovi e abbandonare gli altri? Che garanzie ci sono sui capannoni vecchi? Chiuderanno? Qualora ci siano “opere compensative” queste possono esserlo davvero? Il suolo non è una ricchezza rinnovabile: che garanzie abbiamo che in una generazione questi capannoni non chiudano come tanti altri a Bassano hanno fatto in tempo addirittura minore? È lungimirante permettere la cementificazione dei pochi campi rimasti? Una scelta positiva in questo senso è conciliabile con la Dichiarazione di Emergenza Climatica approvata da questa Amministrazione? Secondo noi no.

Ma vogliamo ancora fidarci dell’Assessore (anche se iniziamo a sentirci presi in giro da assicurazioni continuamente posticipate e da trattative condivise con la Città solo a cose fatte, e quindi non più migliorabili). Chiediamo quindi all’Amministrazione, e soprattutto a Viero, di prendere posizione sulla cementificazione di San Lazzaro ora che i progetti sono arrivati e gli elementi per farsi un’idea ci sono. La nostra è di contrarietà: secondo noi, anche valutando al massimo rialzo i benefici, il guadagno non varrà la spesa. Spesa che di certo non tiene conto dei costi ambientali che un ulteriore enorme volume di cemento produce: perdita di superficie percolante, di mitigazione termica, di generazione di ossigeno e di captazione di CO2, e tutto questo per sempre. E solo per citare le perdite principali.

Erica Fontana – Consigliera comunale Bassano per tutti

Paolo Retinò – Coordinatore lista Bassano per tutti

Cestini pubblici e corsie ciclabili: è il 2022 o il 1962?

2022 o 1962?

Nella Bassano che vogliamo il decoro è fatto di educazione alla cura della città e dell’ambiente. Invece l’amministrazione comunale preferisce comprare e installare 170 cestini pubblici senza pensare alla raccolta differenziata. 

Capiamo le difficoltà: logistiche forse, di educazione della cittadinanza sicuramente. Ma crediamo che un’amministrazione comunale abbia l’obbligo di educare cittadini e cittadine al bello e al rispetto dell’ambiente. Molto più decoroso un cestino con raccolta differenziata, con il suo colore e il suo uso, piuttosto che un cestino dei rifiuti già vecchio appena installato. Tante città, anche in Veneto, li installano.

E’ vecchia questa mentalità. C’era la possibilità di fare uno sforzo – tutti insieme – per immaginare una raccolta diversa a partire dai cestini pubblici, ma anche per dare un riscontro alle e ai bassanesi che a casa differenziano con cura il rifiuto per il benessere di tutti.

Vecchia è la mentalità che si rassegna a non cambiare mai. Ma il cambiamento parte dalle piccole cose e poteva partire anche dai 170 cestini appena acquistati. Come spieghiamo ai bambini, adulti del domani, che a scuola e a casa si differenziano i rifiuti e in strada no?

E vecchia – diciamolo – è anche la mentalità di chi prima realizza le corsie ciclabili, stimolando il cambiamento, e poi fa marcia indietro per ripristinare una manciata di parcheggi auto. 

Ma davvero crediamo di poter guardare al futuro con i cestini indifferenziati e con una manciata di parcheggi auto in più? E’ il 6 maggio del 2022 o del 1962?

Lista civica Bassano per tutti.

Rondò Brenta: si torni a parlare di scuola!

A tutti i livelli non si pensa all’infanzia e alle famiglie

Solo oggi, infatti, scopriamo oggi che l’ufficio scolastico provinciale ha negato all’IC2 e alla scuola elementare di Rondò Brenta la formazione della classe prima per il prossimo anno scolastico.

E il leitmotiv di tecnici e politici è sempre quello: non ci sono bambini.

A parer nostro, invece, il problema è di strategia e programmazione; queste le vere assenti nelle scuole bassanesi.

Perché se è vero che quest’anno gli alunni e le alunne di Rondò erano pochi/e, è altrettanto vero che Rondò Brenta è uno dei quartieri cittadini con la più alta percentuale di bambini e bambine residenti nella fascia 0-14 (cfr. annuario statistico ufficiale della città di Bassano, p. 54).

Chiudere scuole non serve. Serve iniziare a pianificare con intelligenza la rete formativa cittadina e la sua geografia, partendo proprio da una lettura corretta e significante dei dati demografici e non cercando di legittimare passivamente l’esistente. E’ già accaduto per la scuola Mazzini, che viene sacrificata nonostante i numeri del bacino di utenti sia chiaramente stabile e congruo; ora tocca a Rondò.

Certamente c’è una incapacità del Ministero e dei suoi uffici regionali, ma l’assenza, a Bassano, di un coordinamento efficiente tra i tre istituti comprensivi e amministrazione è una netta aggravante.  Se vi fosse consentirebbe alla nostra città di pianificare la futura rete scolastica prevedendo già il calo delle nascite, cercando di dislocare le scuole in modo ottimale stabilendo sinergie positive tra i tre istituti. E’ ora di fare scelte coraggiose ed è ora di farle per tutti e tutte, abbandonando logiche “quantitativo-matematiche” per puntare alla qualità, a ciò che davvero rappresenta il bene e il futuro collettivo.

La scuola di Rondò non può chiudere, perché a Rondò la scuola è parte di una comunità di quartiere, a differenza di altri plessi – anche dello stesso istituto comprensivo – in cui affluiscono bambini e bambine dall’intera città. Ci aspetteremmo che l’amministrazione comunale, insieme alla dirigenza dell’IC3, lavorasse per rilanciare l’offerta didattica di Rondò Brenta con progetti concreti, attuabili, visibili, efficaci. E che questi siano condivisi con le minoranze e con la città intera. Perché la scuola è la casa di tutte e tutti noi. Volendo mantenerla in chiave “economica”, se scarseggia la richiesta, si investa sull’offerta!

Noi di Bassano per tutti non siamo sognatori, né utopisti. In questi anni, mentre a destra e pur verso il centro, si sbandieravano dati demografici per giustificare, ex post, chiusure e spostamenti di scuole, mentre grandi luminari spiegavano che a intasare il traffico del centro era la scuola Mazzini/Vittorelli, noi abbiamo approfondito e lavorato per immaginare una scuola e una rete scolastica davvero innovative per i prossimi anni. Abbiamo guardato al problema complessivo e non al singolo cantiere, al singolo costo, al singolo ostacolo. Siamo consapevoli che i problemi nuovi non si possono affrontare con soluzioni vecchie e abbiamo proposte concrete e realizzabili. Parliamone.

Perché Bassano merita un futuro migliore, programmato, ragionato.

COMUNICATO STAMPA DELLA LISTA BASSANO PER TUTTI SULLA SCUOLA MAZZINI/VITTORELLI

La nostra replica a quanto sostiene erroneamente l’assessore Scotton in consiglio comunale.

Le risposte di Scotton alla nostra interrogazione in consiglio comunale sono parziali e non corrispondono assolutamente alla vera situazione del polo Mazzini-Vittorelli. Denotano inoltre un’idea di scuola vecchia, non adatta alle sfide dei prossimi dieci anni. Quantità, non qualità. Smistamento pacchi, non scuola efficace per figli e figlie.

Mentre Marin, Zonta e Viero – tre assessori! – andavano due mesi fa in quartiere Santa Croce a presentare l’idea della nuova scuola Canova, sostenendo le necessità di realizzare spazi scolastici moderni, laboratoriali, adatti al XXI secolo, sulla Mazzini-Vittorelli ci ritroviamo invece con una giunta immobile, che fa il semplice conticino sulle aule e non ha il coraggio di fare un passo indietro. Forse a Bassano ci sono bambini e bambine, ragazzi e ragazze più uguali di altri o altre?

Il centro storico ha bisogno di vivere e per vivere e rinascere servono anche spazi scolastici adeguati, non solo chiacchiere e telecamere. La giunta Pavan sta privando il centro storico di una scuola di qualità e con ciò sta impoverendo tutta l’area.

E poi facciamola finita per favore con la storiella della giunta precedente. Va bene, prof. Scotton e avv. Pavan, la scuola doveva essere messa a posto, ma i soldi erano stanziati in gran parte dalla giunta Poletto, li avete pure utilizzati. Adesso riaprite la Mazzini.

Governate la città da due anni e mezzo, quanto pensate di andare avanti con la giunta precedente? Quando pensate di fare quello che le famiglie si aspettano? Si doveva cambiare, dicevate: cambiate!

Per questo motivo lanciamo un evento pubblico, aperto alla cittadinanza, per sabato 5 marzo alle 15:30 ,davanti alla Mazzini. Un flash mob durante il quale ascolteremo le voci dei cittadini e delle cittadine che vogliono difendere la città e la scuola pubblica del centro. Vi dimostreremo che la città ha ragione.

Voi pensate di cambiare e invece siete fermi.

Noi facciamo una proposta partecipata, allargata, per pensare insieme alle persone la Mazzini futura e – ovvio – la Bassano futura.

Lista civica Bassano per tutti – 9 febbraio 2022 #LaMazziniFutura

Per un lavoro sicuro, stabile, dignitoso.

Dignità, sicurezza e stabilità sul lavoro sono centrali per noi di Bassano per tutti, ci stanno a cuore; certo una lista civica ha un raggio d’azione limitato, però crediamo sia utile tenere accesa la luce. In questi giorni tre eventi si sono intrecciati nei nostri pensieri: la situazione dell’ABB di Marostica che – nonostante i tanti tentativi degli enti pubblici locali e nazionali – sembra ancora di difficile risoluzione; il grave incidente sul lavoro occorso mercoledì a un giovane operaio di 28 anni a Cassola; la triste storia del bracciante agricolo d’origine africana che venerdì è morto per un malore dovuto al caldo, a Brindisi, mentre tornava in bicidal lavoro nei campi.

Ai bassanesi, alle persone che ci seguono e ci supportano, ma anche ai semplici lettori noi chiediamo solo questo: prendetevi cinque minuti di tempo per riflettere su questo.

Non è accettabile che un’azienda multinazionale che fa profitti come ABB chiuda un polo produttivo come se non ci fossero di mezzo persone e famiglie, comunità locali coinvolte, vite.

Non è accettabile che un giovane operaio rischi la propria vita per un tornio parallelo, nel 2021: la tecnologia dovrebbe averci portato vicini al rischio zero, e invece negli ultimi mesi è una strage continua.

Non è accettabile che un bracciante, sfruttato come uno schiavo per farci arrivare ortaggi e frutta fresca in ogni stagione, muoia per il troppo caldo mentre torna in bici dal suo campo di concentramento.

Queste persone potremmo essere noi, potrebbero essere i nostri fratelli e le nostre sorelle, i nostri figli. Dobbiamo pretendere che il lavoro sia sicuro, stabile e dignitosamente pagato. Non vogliamo più raccontare queste storie, nè vedere sindacalisti uccisi davanti a un picchetto sindacale.

Per il poco che possiamo, come lista civica, vogliamo dire che noi siamo dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici del nostro territorio e dei territori lontani. Perchè crediamo che l’articolo 1 della costituzione non sia solo retorica.

Scuola Mazzini: parliamo con la città!

Ieri abbiamo incontrato la città con il nostro gazebo, montato simbolicamente davanti all’ingresso della scuola Mazzini. Tante cittadine e tanti cittadini si sono fermati a parlare con noi, è stato un momento di scambio e di confronto con la città su un tema che sta a cuore a tutti, tranne che all’amministrazione comunale, alla giunta Pavan e all’assessore Scotton.

Non molliamo di un centimetro, perchè crediamo che le conquiste politiche – anche in minoranza – si costruiscano con la partecipazione, stando tra la gente, ascoltando i punti di vista.

Ecco la rassegna stampa di ieri:

Bassanonet: https://bit.ly/3jk27yO

Reteveneta: https://youtu.be/RfKS3rOCSGQ

In allegato l’articolo sul Giornale di Vicenza

Comunicato stampa sul teatro Astra

Anche noi siamo amareggiati – insieme a gran parte di Bassano – dal crollo del tetto del Teatro Astra, che agli occhi di tante e tanti è un simbolo ancora vivo nella memoria cittadina, come si è ben visto nella scorsa campagna elettorale.

Nell’attesa che chi di dovere determini le eventuali responsabilità pubbliche o private dell’accaduto, non possiamo ignorare che in due anni questa Amministrazione non ha fatto nulla per la faccenda del teatro comunale, cosa che molto probabilmente – non fosse stato per questo cedimento – avrebbe continuato a fare.

 

Partendo da ciò vogliamo chiedere alla Signora Sindaca e all’Assessora Cabion quale sia – dopo due anni – il progetto per la cultura bassanese:

 

  • per il teatro comunale: che idee ci sono? E ammesso che ci siano, qual è lo stato delle trattative in corso? Volete renderne partecipe la città o annuncerete tutto a cose fatte?

 

  • per il Museo: volete continuare a fare soltanto mostre di piccolo respiro per gli anniversari? Nel 2022 e nel 2023 cosa ci sarà? Ricordiamo che – se non fosse stato per alcune lodevoli iniziative private – i risultati delle celebrazioni di Marinali, di Dante e di Canova sarebbero stati molto deludenti.

 

  • per la cultura in generale: cosa volete fare? Non potete più limitarvi a prendere quello che fanno privati e associazioni e mescolarlo male per far numero e nascondere le vostre mancanze. Qual è il vostro obiettivo? È la cultura per la Città o il turismo? Ed è turismo Europeo o locale? E per quanto riguarda i giovani artisti del bassanese, li supportate da vivi o aspettate che invecchino? E la casa della musica?

 

Sarebbe ora, dopo due anni, almeno di decidere se scegliere di optare per qualcosa.

 

Chiediamo quindi di rispondere precisamente e pubblicamente, e non in maniera vaga e per mezze verità, come da due anni succede spesso.

 

Se non avete idee (e allo stato attuale molte persone iniziano a pensarlo) noi ne abbiamo: se chiederete, noi aiuteremo volentieri, perché se ne sente il bisogno.